Il Policy Brief “Recommendations on care provision at national and regional level”, elaborato nell’ambito del Work Package 6 dello Spoke 5 del progetto Age-It, affronta una delle sfide più rilevanti per le società europee: la sostenibilità dei sistemi di assistenza a lungo termine per le persone anziane fragili. Il documento raccoglie le principali evidenze e raccomandazioni emerse da cinque contributi di ricerca coordinati da università e centri di studio italiani, con l’obiettivo di fornire strumenti concreti per la programmazione delle politiche pubbliche e per l’innovazione dei servizi socio-sanitari a livello nazionale e regionale.
La struttura del Policy Brief riflette una prospettiva multilivello: dall’assistenza informale al caregiver familiare fino alla programmazione sanitaria regionale. In apertura, Marco Albertini, Eva Bei e Federico Toth (Università di Bologna) offrono un’analisi comparata delle politiche europee a sostegno dei caregiver, sottolineando come l’Italia mostri ancora ampie lacune rispetto ai Paesi del Nord Europa. Gli autori suggeriscono di ampliare le misure economiche e i congedi di cura, migliorare l’accesso ai servizi di sollievo e rafforzare la formazione e il supporto psicologico per i caregiver, considerati una componente essenziale del sistema di long-term care.
Il secondo contributo, firmato da Cristina Ugolini e Marta Giachello (Università di Bologna), esamina la qualità delle cure territoriali e la necessità di un sistema di valutazione uniforme su scala nazionale. L’adozione di indicatori comuni, la standardizzazione della valutazione multidimensionale dei bisogni e la partecipazione attiva dei caregiver emergono come condizioni indispensabili per migliorare l’equità e l’efficacia dell’assistenza di prossimità.
Nella terza sezione, Anna Tiso e Chiara Verbano (Università di Padova) propongono l’introduzione di sistemi di performance measurement nei progetti di Lean and Safety Management applicati all’assistenza ambulatoriale territoriale. Tali strumenti, basati su indicatori di efficacia, sicurezza, tempestività e centralità del paziente, possono garantire un miglioramento continuo della qualità dei servizi e una maggiore sostenibilità organizzativa.
Il contributo di Giulia Ganugi, Fiorentina Longobardi, Elena Macchioni e Riccardo Prandini (Università di Bologna) esplora invece il ruolo delle strutture residenziali nel sistema di welfare locale. Gli autori propongono il modello dei Centri Residenziali Multiservizio (CRM), hub integrati di servizi territoriali in grado di superare la tradizionale separazione tra assistenza domiciliare e residenziale. Tra le raccomandazioni figurano l’introduzione di standard minimi nazionali, l’uso di tecnologie digitali per la cura, la partecipazione delle famiglie e l’adeguamento dei contratti di lavoro e delle politiche migratorie per far fronte alla carenza di personale.
Infine, Nicola Caravaggio, Giuliano Resce e Idola Francesca Spanò (Università del Molise) applicano metodologie di machine learning per prevedere l’andamento della spesa sanitaria regionale, individuando le variabili più rilevanti – tra cui invecchiamento demografico, progresso tecnologico e PIL pro capite – e formulando raccomandazioni per una distribuzione più equa e predittiva delle risorse.
Nel complesso, il documento propone una visione integrata della cura, capace di connettere dimensione individuale, territoriale e sistemica. Le raccomandazioni – dal rafforzamento dei diritti dei caregiver alla digitalizzazione dei servizi, fino all’uso dell’intelligenza artificiale per la programmazione sanitaria – delineano un percorso verso un modello di long-term care più equo, sostenibile e basato sull’evidenza scientifica. Un contributo significativo al dibattito europeo sulle politiche per l’invecchiamento e sulla costruzione di una società longeva solidale e resiliente.
