In occasione della Giornata Mondiale delle Persone Anziane, mercoledì 1 ottobre 2025 si è svolto a Bologna, nella suggestiva cornice della Cappella Farnese di Palazzo D’Accursio, l’evento “Age-itiamoci! Invecchiare bene in una società che invecchia”, un incontro pubblico dedicato ai temi della longevità, della salute e dell’invecchiamento attivo.
Promosso nell’ambito del progetto PNRR Age-It – Ageing Well in an Ageing Society, con il patrocinio dell’Università di Bologna e del Comune di Bologna, l’evento ha rappresentato un’importante occasione di dialogo tra scienza, istituzioni e cittadinanza, con l’obiettivo di condividere conoscenze e prospettive sulle sfide e le opportunità di una società che invecchia.
Organizzato dai ricercatori Stefano Salvioli e Maria Conte del Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale (DIMES) dell’Alma Mater, e moderato dal divulgatore Patrizio Roversi, l’incontro ha riunito esperti di discipline diverse – dalla biologia all’epidemiologia, dalla medicina alla sociologia – impegnati nel progetto nazionale Age-It. Attraverso un linguaggio accessibile e un approccio divulgativo, i relatori hanno illustrato le più recenti ricerche sui meccanismi biologici dell’invecchiamento, le strategie di prevenzione delle fragilità e le politiche per l’invecchiamento attivo, mettendo in luce come le conoscenze scientifiche possano tradursi in interventi concreti per migliorare la qualità della vita nelle età più avanzate.
La discussione ha evidenziato la necessità di una visione integrata dell’invecchiamento, che superi la separazione tra salute, ambiente sociale e innovazione tecnologica, e che promuova la partecipazione attiva delle persone anziane alla vita collettiva. In questo quadro, il programma Age-It si conferma un laboratorio nazionale di ricerca e innovazione dedicato a comprendere e accompagnare la trasformazione demografica in corso, con un approccio interdisciplinare e inclusivo.
“Age-itiamoci!” ha così offerto non solo un momento di divulgazione scientifica, ma anche un’occasione di partecipazione civica, rafforzando il legame tra ricerca e comunità e riaffermando il ruolo della conoscenza come strumento per costruire una società più equa, longeva e consapevole.
