Il mutamento sociale in una società che invecchia: dati e metodi di indagine – 27 ottobre 2025, Napoli
Il 27 ottobre 2025, alle ore 11:00, l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli ospita nell’Aula M il seminario “Il mutamento sociale in una società che invecchia: dati e metodi di indagine”, un incontro di approfondimento sui processi di trasformazione demografica e culturale legati all’invecchiamento della popolazione. L’evento, introdotto da Fabrizio Greco, docente del corso di Processi culturali e video analisi, è promosso dal Dipartimento di Scienze Formative, Psicologiche e della Comunicazione e si inserisce nel quadro delle iniziative collegate al progetto Age-It – Ageing Well in an Ageing Society, finanziato dal PNRR. Un Paese che invecchia: nuove sfide per il welfare e la cultura Come ricordano Anna D’Ascenzo, Fabrizio Greco e Valentina Lamonica nell’editoriale Oltre l’età?, l’Italia è oggi il secondo Paese più longevo al mondo dopo il Giappone, con il 24% della popolazione oltre i 65 anni e un’età media di 46,4 anni. Questo profondo mutamento demografico incide sulla struttura del welfare, sul mercato del lavoro e sui modelli sociali, mettendo in discussione le certezze ereditate dal paradigma fordista.Durante il seminario, Anna D’Ascenzo, ricercatrice dell’Istituto di Ricerca sulla Crescita Economica Sostenibile del CNR, affronterà il tema dell’analisi sociale e delle tecniche per misurare l’invecchiamento attivo, mentre Greta Falavigna, dirigente dello stesso istituto, presenterà esempi concreti tratti dal progetto Age-It, focalizzandosi sull’uso dei dati e dei modelli predittivi per comprendere meglio le dinamiche sociali e territoriali dell’invecchiamento. Dati, storie e rappresentazioni dell’età Accanto alla dimensione quantitativa, il seminario apre uno spazio di riflessione sulla dimensione narrativa e culturale dell’invecchiamento. L’intervento di Ilaria Finizio, fotografa ed ex studentessa Unisob, propone un cambio di prospettiva attraverso il documentario Smart Village 2.0, dedicato ai progetti di assistenza socio-sanitaria a domicilio. Il racconto visivo e le testimonianze raccolte permettono di restituire un’immagine plurale della vecchiaia, intesa non solo come condizione biologica, ma come esperienza vissuta, fatta di relazioni, autonomia e partecipazione.Come sottolinea l’editoriale di riferimento, le scienze sociali e quelle del racconto – dalla medicina narrativa alla letteratura – stanno contribuendo a ridefinire il modo in cui la società rappresenta l’età matura. L’invecchiamento non è più una categoria statica, ma un processo attraversato da identità, disuguaglianze e traiettorie differenti. Le narrazioni omologanti, che descrivono gli anziani come fragili o passivi, rischiano di generare un modello normativo rigido di “invecchiamento attivo”, che ignora le differenze sociali e le condizioni materiali che incidono sulla qualità della vita. Verso una visione più complessa dell’invecchiamento L’incontro al Suor Orsola si propone come un momento di dialogo tra discipline, dove le scienze sociali, economiche e culturali si intrecciano per costruire nuovi paradigmi interpretativi dell’età anziana. La prospettiva del progetto Age-It invita a superare le semplificazioni, integrando dati empirici e narrazioni soggettive per analizzare il mutamento sociale in una società che invecchia.In questa direzione, la ricerca e la cultura assumono un ruolo complementare: la prima fornisce strumenti di analisi e modelli di previsione, la seconda contribuisce a umanizzare i dati, restituendo voce e significato alle esperienze di chi vive l’età matura. Solo così sarà possibile sviluppare politiche pubbliche e modelli di welfare realmente inclusivi, capaci di rispondere alla complessità di una società che, più che invecchiare, continua a trasformarsi.









