Adult Education Academy 2025: un’iniziativa per il networking internazionale
L’Adult Education Academy
Dal 3 al 14 febbraio 2025, l’Università di Würzburg ha ospitato l’Adult Education Academy (AEA), un’iniziativa attiva dal 2014 che promuove la cooperazione internazionale nel settore dell’educazione degli adulti. Il programma, rivolto a studenti magistrali, dottorandi e professionisti, si sviluppa attraverso una fase preparatoria online seguita da due settimane di formazione intensiva in presenza. La prima settimana è incentrata sulle politiche educative a livello globale e sul pensiero di Paulo Freire, con sessioni teoriche e visite a istituzioni tedesche. La seconda settimana è dedicata al lavoro collaborativo in gruppi comparativi su temi come l’invecchiamento attivo, la digitalizzazione e la governance educativa, con la presentazione finale dei risultati.
Il Comparative Group n°3: analisi dell’invecchiamento attivo
Il Comparative Group n°3, intitolato “Education, Learning & Active Ageing: competences for work and life”, ha esaminato l’invecchiamento attivo in Italia, Germania, Nigeria, Bangladesh e Sierra Leone, adottando un approccio su tre livelli di analisi. A livello macro, lo studio ha considerato le politiche pubbliche per un invecchiamento inclusivo, mentre a livello meso si è focalizzato su programmi e pratiche per supportare la longevità. Infine, a livello micro, l’attenzione è stata posta sulle competenze necessarie per affrontare in modo sostenibile la transizione dal lavoro alla pensione. Le domande di ricerca hanno riguardato, in particolare, le strategie di welfare, i programmi di supporto alla longevità e le competenze chiave per affrontare questa fase di cambiamento.
Differenze nei modelli di supporto e prospettive future
L’analisi comparativa ha messo in luce significative differenze nei modelli di supporto adottati nei vari contesti. Nei Paesi europei, strumenti come il Framework LifeComp e l’Active Ageing Index facilitano l’integrazione tra formazione continua, partecipazione sociale e occupazione. In Italia, tuttavia, la formazione permanente è meno connessa al mercato del lavoro rispetto alla Germania. Nei Paesi a basso reddito, l’assenza di un sistema di welfare strutturato e la difficoltà di accesso alla formazione rendono più complessa la promozione dell’invecchiamento attivo. Tre aspetti fondamentali emergono dallo studio: l’importanza dell’integrazione tra educazione, lavoro e politiche sociali, la necessità di una transizione graduale dalla vita lavorativa alla pensione e la diffusione di una cultura dell’apprendimento permanente. Nei contesti in cui l’educazione è considerata un processo continuo, le opportunità di invecchiamento attivo risultano più concrete. In Germania, ad esempio, i lavoratori senior beneficiano di incentivi alla formazione, mentre in Italia, pur esistendo offerte di apprendimento per adulti, queste non sono sempre ben collegate al mondo del lavoro.
In conclusione, l’invecchiamento attivo richiede un cambio di paradigma che superi la visione frammentata che lo riduce a una questione medico-sanitaria. A tal proposito è necessario adottare strategie globali che promuovano l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, favoriscano l’integrazione tra istruzione e mercato del lavoro e garantiscano reti di supporto sia istituzionali che sociali, affinché l’età non sia mai un limite alla partecipazione attiva.